Ogni
progresso è inutile quanto necessario. Ne è consapevole
la voce di questo spartito che attraversa passaggi tonali senza
perdere il timbro confidente e fraterno, pronuncia le contraddizioni
dell’esistere e le ricalca sulle antinomie generatrici di senso
del discorso poetico, fila versi che girano, ora in placidi meandri,
ora in rapidi mulinelli, intorno alle sfuggenti intersezioni di etica
e conoscenza. Nassi ci offre con Logica dell’ombra una
raccolta fascinosa e composita, racchiusa nella coerenza del disegno.
Dal dualismo io-tu dei dialoghi iniziali, attraversata anche
l’istanza allegorica assorbendone polisemie ancora vitalmente
irrorate dall’inconscio, la ragion poetica si distende nelle
campate centrali del libro in volute discorsivoragionanti ma
sostenute da ritmi calibratissimi, raddensandosi qua e là
in più ardui grumi di senso, insinuando
giustapposizioni e nervature verticali nell’orizzontalità
dell’affabulazione e scontornando i dati umbratili del vissuto
sulle luminescenze del pensiero mitopoietico. Rilancia quindi, con
variata simmetria e nell’orizzonte plurale degli altri, la
dialettica io-tu, e, in margine al percorso, scopre una vena giocosa
e calcolati abbandoni, tra qualche allucinata colata verbale,
camuffamenti formali, trasparenze liriche e quasi mistiche: il
controcanto di leggerezza di chi sa di essere “troppo vicino
alla meta per sperare di raggiungerla”.
Roberto
Nassi, ha pubblicato varie raccolte di poesia tra cui il
canzoniere La sposa che vola (2002), i poemetti e il racconto in
versi di Dalla boccia di vetro (2006) e la plaquette bilingue
italianotedesco senza titolo (2011). Come critico si è
occupato soprattutto di poeti del novecento con saggi in miscellanee,
atti di convegni e riviste specialistiche, mentre Poesie di Knute
Skinner e La mano di dio di Paul Polansky sono le ultime cose
tradotte. Ha recentemente portato a compimento un poderoso romanzo in
versi di cui è attesa con viva aspettativa la pubblicazione.
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